Andarono
avanti ancora per un po’ a discutere in questi termini. L’interesse di Giulia
per la psicanalisi, che aveva avuto un’improvvisa impennata in quegli ultimi
mesi, si insinuava sempre più spesso nelle pieghe delle loro conversazioni e
cominciava a dare, pensò Luisa, i suoi frutti perversi. Tanto per cominciare,
non c’era il minimo dubbio che tutto quel che le stava succedendo con
Alessandra e Fabrizio fosse determinato, almeno per un buon 90%, dal suo
inconscio.
«Hai letto Il libro dell’Es, no?» spiegò ancora
Giulia «Noi non siamo altro che pedine che Esso
muove a suo piacimento senza alcuna partecipazione da parte del nostro io
cosciente».
Ma era forse soprattutto Adler a fare
al suo caso suo. Infatti, chi meglio di lui aveva approfondito in ogni
dettaglio i complicati retroscena psicologici in base ai quale l’essere umano
finisce invariabilmente per manifestare nel suo comportamento esteriore
l’esatto contrario di quello che sente dentro di sé?
E alla fine l’amica si dimostrò
persino in grado di ribattere a una domanda con cui Luisa confidava di metterla
in difficoltà.
«Come potevo provare attrazione per
Fabrizio la sera della conferenza, se neanche lo conoscevo?» le chiese a
bruciapelo.
«Non mi hai forse detto che in un
certo momento della serata hai provato un’avversione spontanea nei suoi
confronti?» fu la pronta replica «E non è stato ancora prima dell’incidente
con le carte?».
«Sì, è quello che mi è successo»
ammise Luisa.
«Ecco, vedi? È stato in quel momento
che in te è scattato qualcosa senza la partecipazione del tuo io cosciente,
qualcosa che potrebbe persino aver deciso per filo e per segno il seguito della situazione».
«Santo cielo, Giulia» esclamò a quel
punto Luisa inorridita «mica puoi rivoltare così il mondo a tuo piacimento,
come fosse un guanto, solo per adattarlo alle teorie dei tuoi amici
strizzacervelli».
«Pensala come vuoi: mi hai chiesto un parere e io te
l’ho dato» fu la replica, secca stavolta.
Luisa corse allora ai ripari assumendo
un tono più conciliante: «Non
fraintendermi, Giuli, ti sono davvero grata per il tuo aiuto, ho soltanto
bisogno di riflettere e vedere cosa, di quello che mi hai appena detto, tocca
delle corde dentro di me e cosa no».
Avevano, nel frattempo, raggiunto il
punto della strada in cui i loro passi si separavano.
«Tu preoccupati solo di mandarmi i
tuoi estratti dal Diario di Anais
Nin e al resto ci penso io» aggiunse «anche se, naturalmente, è fuori
discussione che d’ora in avanti ti terrò al corrente di tutto».
Provò ciononostante un gran
sollievo quando, pochi minuti dopo, poté finalmente richiudersi alle spalle il portone
di casa e godere della solitudine e del silenzio che desiderava in quel
momento. E non aveva, in realtà, neanche più alcuna importanza che Alessandra,
come capì subito quando aprì la porta del suo appartamento, fosse in casa,
perché Luisa sapeva di trovarsi nel suo stato più ordinario e quindi al riparo
da ogni sorpresa.
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
Ecco
cosa puoi fare adesso...
- Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
- Quest’ultima considerazione le balenò in mente all’improvviso e la sensazione immediata che Luisa provò fu quella di un cerchio che, almeno in parte, si richiude. Ma quando si era aperto, esattamente, quel cerchio? Era forse stato proprio il giorno in cui aveva conosciuto Giulia? In effetti, rifletté, già la loro prima conversazione sembrava racchiudere in sé buona parte del potenziale di quella che avevano appena concluso. [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi , clicca sul link)
- Puoi scrivere tu una nuova continuazione (di massimo 500 parole) mandandola a ildedalodellestorie@yahoo.it (le modalità sono descritte nella pagina introduttiva, ricordati di indicare il codice nel titolo di questo post).
- Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza
e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!
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