E
adesso?
si chiese. Il buonsenso avrebbe richiesto, da parte sua, che si limitasse ad
archiviare quell’indirizzo tra i tanti che avevano per lei un interesse
secondario e la cosa, almeno per il momento, finisse lì. Però non riusciva a
decidersi a farlo, soprattutto perché si stavano affacciando alla sua mente
alcune questioni di ordine pratico.
C’era poi la possibilità che Giulia
potesse avere ragione nel dire che Fabrizio era interessato ad assistere alla
conferenza. In quel caso, si sarebbero incontrati comunque nel locale e
difficilmente si sarebbe sentita di trattarlo con eccessiva freddezza e
distacco. Per quanto riguardava poi la questione di San Valentino, mica
l’aveva decisa lei la data. Senza contare che Fabrizio a mezzanotte aveva
probabilmente l’ultimo autobus ad attenderlo, a meno che non decidesse di
prendere un taxi, ma si capiva bene che stava attento a evitare le spese non
necessarie…
Luisa si rese conto di stare
impigliandosi, come le capitava spesso, nella rete dei suoi pensieri. E sapeva
ormai bene, per esperienza, che, per quanto a lungo avesse valutato la
situazione, qualcosa di imponderabile le sarebbe comunque sfuggito. Tanto
valeva quindi seguire il corso delle cose. Aveva in mano l’indirizzo e-mail di
Fabrizio? Bene, lo avrebbe usato. Aprì un nuovo messaggio e iniziò a riempire
lo spazio vuoto.
Ciao Fabrizio,
sono Luisa l’amica di Giulia. Come forse già saprai, Eva Luna terrà la
prossima settimana, mercoledì, una conferenza sulle rune al Ragnarock. Giulia
ed io abbiamo deciso di andarci e volevamo sapere se ti andava di venire con
noi.
Smise di scrivere e rifletté. No, non
era una bugia convincente. Se Giulia fosse stata davvero intenzionata a venire,
avrebbe scritto lei stessa a Fabrizio. Era quindi costretta a dirgli fin da
subito che era da sola, anziché inventarsi un imprevisto dell’ultimo momento
per l’amica.
Cancellò così l’ultima frase e fece
per ricominciare a scrivere, ma non appena la sua mente elaborò la frase
sostitutiva: Giulia non potrà
esserci perché ha lezione di danza, quindi pensavo che potremmo andarci insieme
io e te, le sue dita si immobilizzarono.
Niente da fare, pensò, non ci sarebbe
mai riuscita a invitarlo. Era inutile anche solo provarci.
Chiuse così la pagina della posta e
spense il computer. Poi decise che aveva bisogno di gesti semplici e concreti
ed entrò in cucina per prepararsi una tisana che le conciliasse il
sonno.
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
Ecco
cosa puoi fare adesso...
- Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
- Nonostante i suoi timori, dormì però profondamente, risvegliandosi per di più al mattino con in mente l’embrione di qualcosa che si definì nel giro di appena mezzora come un vero e proprio piano di azione. Aveva sentito parlare delle proprietà purificatrici del sonno ma, per quanto poteva ricordare, era la prima volta che le sperimentava in prima persona con una tale nitidezza. Gli spazzini del sonno erano forse passati a ripulire il vestibolo del suo inconscio? [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link)
- Puoi scrivere tu una nuova continuazione (di massimo 500 parole) mandandola a ildedalodellestorie@yahoo.it (le modalità sono descritte nella pagina introduttiva, ricordati di indicare il codice nel titolo di questo post).
- Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza
e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!
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