domenica 18 agosto 2013

Parte AAAAA di Marcella Andreini



Eppure ricordava la gioia nell’ascoltare quella favola; non sapeva tracciare la trama, ma ricordava che nessun’altra favola aveva catturato la sua attenzione come la favola dello Zio Lupo che sì, questo lo ricordava bene, scendeva giù dal camino. Intanto, davanti a tutte le quattro ante aperte dell’armadio, sceglieva cosa indossare per quella conferenza sui tarocchi; come sarebbe stato il pubblico? Colorato, sicuramente. E ora da dove le veniva questa insolita sicurezza di attribuire a un intero pubblico una qualità che magari non aveva? 
Anche a Giulia aveva chiesto spesso informazioni su quella favola: «Quindi non la conosci?».
«La storia dello Zio Lupo? No, mai sentita».
«Forse era un’invenzione di mia nonna».
«Lo Zio Lupo dal camino… è terribile!».
A Luisa non era mai sembrata terribile, in fondo ai bambini le favole non sembrano mai terribili: lei ascoltava la nonna a bocca aperta. Avrebbe ascoltato a bocca aperta anche sentir parlare di tarocchi? Ascoltare a bocca aperta, essere sorpresi non sono forse la forma immateriale dell’imprevisto?
Non sapeva molto dei tarocchi, anzi quasi nulla, ma le sembrava che non ci fossero lupi tra quelle carte sapienti.
Scelse dei jeans neri strettissimi, delle scarpe open toe con tacco e plateau; le serviva una camicia, un maglioncino, qualcosa... non sapeva cosa scegliere, sul nero andava tutto ma, nel tutto del suo armadio sembrava non esserci qualcosa per conferenza tarocchi, comunque aveva tempo, la sera era ancora lontana. Sapeva che Giulia sarebbe stata truccata alla perfezione, con un vestito adeguato all’occasione e con l’umore alle stelle, entusiasta di ascoltare la sua nuova scrittrice preferita; Giulia s’innamorava spesso: di un nuovo scrittore, un nuovo genere di film, un’idea, una dieta alimentare, Giulia era un mare che accoglieva i fiumi che la vita, nella sua quotidianità, le offriva. E Giulia andava seguita perché, comunque, se non la seguivi, ti trascinava come la corrente marina.



Questa parte del labirinto è stata scritta da Marcella Andreini, autrice dei romanzi Volevo solo essere adorata e Tarli senza cornice, gestrice dei blog Kokoro e Fiabe in analisi (dentro la fiaba).



Ecco cosa puoi fare adesso...

  •  Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
    • Le restava comunque un po’ di tempo a disposizione prima dell’arrivo dell’amica. Pensò di mettersi a leggere un libro ma di nuovo le tornò in mente Zio Lupo. Capì così di non avere scelta e dopo avere avviato il computer ed essersi collegata alla rete, digitò le parole Zio Lupo nella casella di ricerca di Google. Non si aspettava niente di che, ma era anche possibile che a qualcun altro oltre lei fosse stata raccontata quella storiella durante l’infanzia e che questo ex bambino o bambina potesse, a differenza di lei, non averla dimenticata. Quando però, dopo mezzo secondo, le apparve la schermata con i risultati della ricerca, Luisa strabuzzò gli occhi incredula: più di settecentomila risultati?! Alla faccia della stirpe!  [continua] (vai alla parte AAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link).
  • Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente  (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.


Forza e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!



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