Dall’altro lato, aveva anche finito per considerare
quel particolare io altrettanto sfuggente della sua inquilina, dal momento che
ogni tentativo di portarci sopra l’attenzione in quelle due settimane si era
rivelato praticamente inutile. La sua consapevolezza si scontrava ogni volta
contro una barriera o meglio, per usare un termine più tecnico, un meccanismo
di difesa che lei stessa doveva avere eretto inconsciamente. Il che non era
molto diverso dal nascondere lo sporco sotto il tappeto per poi fingere che la
stanza sia pulita.
Ma, sempre secondo le sue cognizioni di psicologia,
gli io andavano integrati in un modo o nell’altro nello spettro della propria individualità,
altrimenti c’era sempre il rischio che un io represso finisse per trasformarsi
in una sorta di Zio Lupo personale, pronto a scendere dal camino quando meno te
lo aspetti per cacciarti in chissà quali guai.
Doveva quindi vincere a ogni costo le sue resistenze e
affrontare di nuovo Alessandra, indipendentemente dalle conseguenze e anche dal
fatto che lei fosse o no d’accordo. Sarebbe forse stata una forzatura ma in
questo modo avrebbe avuto la possibilità di offrire a Zio Lupo esattamente quello
che lui voleva, le sue ciambelle, dopodiché l’avrebbe forse lasciata in pace.
Le tornò all’improvviso in mente un aforisma che aveva letto una volta e che
diceva più o meno così: Se hai mille amici potrai non averne uno vicino
quando serve, ma se hai anche un solo nemico lo incontrerai sempre e ovunque.
In quel momento non ricordava chi ne fosse l’autore, ma le sembrò che
descrivesse alla perfezione la scomoda situazione interiore a cui lei stava
cercando di porre rimedio.
Guardò l’ora. Alessandra non avrebbe tardato a fare
ritorno dal Conservatorio, a meno che non l’attendesse uno dei suoi pomeriggi
di prove musicali, ma, poiché non aveva nessuna idea di cosa aspettarsi dal
confronto, riteneva anche inutile cercare di crearsi una strategia. Si sarebbe
affidata completamente al suo estro del momento.
Decise in ogni caso di apparecchiare per il pranzo nel
soggiorno, poiché dalla cucina non avrebbe potuto accorgersi del momento esatto
in cui Alessandra avrebbe fatto ingresso nell’appartamento. Mangiare alla sua
scrivania anziché al tavolo di cucina era del resto una cosa che faceva spesso,
quindi non avrebbe destato sospetti.
In quanto a quello che sarebbe successo dopo, Luisa
riteneva, in base alla sua esperienza, che vi fosse un cinquanta per cento di
probabilità che Alessandra si chiudesse nella sua stanza per il resto del
pomeriggio mentre un altro quarantanove per cento contemplava la possibilità
che si dirigesse al frigo in cucina. Il rimanente uno per cento prevedeva
invece la possibilità che scegliesse di andare in bagno.
Non aveva ancora finito di mangiare quando sentì
girare la chiave nella toppa. Si mise quindi in ascolto, come aveva fatto la
sera di due settimane prima, e dopo poco sentì dei piccoli ma rapidi passi
lungo il corridoio. Non c’erano dubbi, si disse nel mezzo di una miscela
interiore di paura ed eccitazione, tra due secondi me la troverò di fronte
nella stanza.
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
Ecco cosa puoi fare
adesso...
- Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
- «Ciao».«Ciao» le rispose Alessandra senza però rallentare la sua andatura. Un attimo ed era già fuori dalla vista, oltre la soglia della stanza.Luisa decise di tentare ancora una volta la strada del dialogo: «Avrei voglia di venire a uno dei tuoi concerti» gridò per farsi sentire dalla cucina «ne hai qualcuno in programma?».«No, nessuno» le gridò l’altra di rimando.E adesso?, pensò Luisa. All’improvviso si sentiva la mente come paralizzata e disse la prima cosa che le venne in mente: una banalità assoluta, come si rese conto subito dopo. [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link)
- Puoi scrivere tu una nuova continuazione (di massimo 500 parole) mandandola a ildedalodellestorie@yahoo.it (le modalità sono descritte nella pagina introduttiva, ricordati di indicare il codice nel titolo di questo post).
- Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza e coraggio,
l'avventura nel dedalo continua!
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