martedì 10 settembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAA di Ivano Landi



«Ciao».
«Ciao» le rispose Alessandra senza però rallentare la sua andatura. Un attimo ed era già fuori dalla vista, oltre la soglia della stanza.
Luisa decise di tentare ancora una volta la strada del dialogo: «Avrei voglia di venire a uno dei tuoi concerti» gridò per farsi sentire dalla cucina «ne hai qualcuno in programma?».
«No, nessuno»  le gridò l’altra di rimando.
E adesso?, pensò Luisa. All’improvviso si sentiva la mente come paralizzata e disse la prima cosa che le venne in mente: una banalità assoluta, come si rese conto subito dopo.
«È molto freddo fuori? Ho una mezza idea di uscire».  
Ottenne esattamente la risposta che si attendeva: un silenzio sottolineato dai rumori degli sportelli che si aprivano e si chiudevano.
Ok, pensò ancora Luisa, se è il gioco duro che vuoi, avrai il gioco duro.
Si alzò e raggiunse la soglia della stanza, che non coincideva però ancora con la soglia d’ingesso della cucina. Tra le due stanze c’era infatti un piccolo spazio,  più alto che lungo, su cui si affacciava la porta del bagno.
Dalle loro rispettive posizioni avrebbero comunque potuto, volendo, non solo parlare ma anche guardarsi negli occhi. Solo che l’attenzione di Alessandra era all’apparenza tutta assorbita dal bicchiere che teneva in mano e da cui stava bevendo, a piccoli sorsi, una bevanda color verde acceso. Luisa pensò che dovesse trattarsi di un qualche tipo di bevanda energetica poiché con il tempo si era quasi convinta, per quanto la cosa le sembrasse pazzesca, che la sua inquilina si attenesse a una dieta alimentare strettamente liquida. Ma l’organismo umano poteva sopravvivere in quel modo? si chiese. Decise che poi, con calma, avrebbe fatto una ricerca su internet per cercare di scoprirlo. Per il momento doveva solo attendere che la sua amica finisse di bere e decidesse di lasciare la cucina. A quel punto non avrebbe avuto altra scelta che passare da dove si trovava lei che, dal canto suo, non si sarebbe minimamente sognata di farsi da parte. Che cosa sarebbe successo dopo non riusciva proprio a immaginarlo, ma l’importante era che succedesse qualcosa.
Se Alessandra avesse reagito in modo inconsulto, se avesse cercato di colpirla… be’, allora lei, che era sicuramente più forte, le avrebbe serrato la braccia, l'avrebbe spinta al muro o al suolo e poi… E poi bastò la sola idea di quel possibile contatto perché Luisa sentisse sprigionarsi in lei una violenta corrente di piacere, qualcosa di simile a un torrente impetuoso che la lasciò quasi senza respiro e la fece fremere in ogni cellula del suo corpo. Solo a fatica, per gradi, riuscì infine a riprendere il controllo di se stessa.
Appena in tempo per vedere Alessandra che avanzava decisa verso di lei, senza mostrare il minimo segno di preoccupazione per la sua presenza. Luisa rimase sorpresa, ma non tanto quanto lo fu un istante dopo quando la vide deviare bruscamente ad angolo retto, entrare nel bagno e richiudersi subito la porta alle spalle.



Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve et Coagula.



Ecco cosa puoi fare adesso...

  • Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
    • Che cogliona che sono!, esclamò Luisa dentro di sé, non appena si fu ripresa dallo shock, mi sono fatta fregare come una cretina! E adesso che faccio?
      Già, cosa doveva fare adesso? Fermarsi era forse la cosa migliore, rifletté, sempre nella speranza che non fosse ormai troppo tardi e il suo rapporto con Alessandra già compromesso. Cercò di raccogliere le idee ed elaborare al più presto una exit strategy che salvasse capra e cavoli, ma proprio in quel momento sentì il suo cellulare squillare nella camera da letto.
      Ci mancava solo il telefono, pensò.  [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAA di Ivano Landi , clicca sul link)
  • Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente  (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.

Forza e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!



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