giovedì 12 settembre 2013

Parte AAAAAAAAAABAAAAAAAA di Ivano Landi



«Puoi aspettare solo un momento Giuli? Devo togliere urgentemente una cosa dal fuoco… vado e torno!».
E senza neanche aspettare la risposta dell’amica, Luisa corse alla porta del bagno.
«Alessandra, sei ancora lì?» chiese, mentre bussava.
Non ottenendo risposta, abbassò la maniglia e aprì la porta per quel tanto che le bastò ad avere la conferma che il piccolo locale era effettivamente vuoto. Com’era prevedibile, la ragazza aveva approfittato della telefonata per rifugiarsi nella sua stanza.
Meglio così, si disse Luisa, che tornò di corsa al suo cellulare.
«Ci sei ancora, Giuli?».
«Ci sono, ci sono…».  Dal tono della voce era evidente che l’amica non aveva gradito l’interruzione.
«Allora?» continuò Giulia. «Cosa hai deciso? Non ho intenzione di stare al cellulare in eterno».
«Ho deciso che vengo con voi» le rispose Luisa «ma a una condizione».
«Quale condizione?»
«Che cancelli dal tuo vocabolario le parole Imperatore e Imperatrice. Al minimo accenno a quella storia prendo il primo quadro che mi capita a tiro e lo trasformo in una collana facendoci passare attraverso la tua testa».
«Ricevuto. Ti aspettiamo qui sotto?».
«No, salite. Devo prima aggiustarmi un po’… mica mi aspettavo di dover uscire».
Li attese quindi sul pianerottolo, con crescente nervosismo man mano che udiva più forte il suono dei loro passi in avvicinamento, gradino dopo gradino. Si chiedeva se stesse davvero facendo la cosa giusta. Magari lui, durante o dopo la conferenza, si era creato delle aspettative e lei, aprendogli la sua casa fin dal primo giorno, rischiava di foraggiarle senza volerlo.
Ma quando poi, dopo alcuni istanti, si trovò effettivamente davanti per la seconda volta il cosiddetto Imperatore, non ci mise molto a capire che le sue paure erano del tutto ingiustificate. Fabrizio, così si presentò, era esattamente timido come se lo ricordava: faceva persino fatica a parlare e la salutò dalla distanza di almeno un metro con un mezzo inchino in stile giapponese. Se davvero aveva delle intenzioni su di lei, pensò Luisa, non c’era dubbio che avrebbe impiegato un paio di secoli a manifestarle. Quindi, almeno per il momento, poteva ritenersi al sicuro.
In compenso, era fisicamente abbastanza diverso da come lo ricordava. Non era particolarmente alto e anche il suo profilo era meno da rapace di quello che lei aveva in mente. Si trovò così costretta a ridisegnarsi in quattro e quattr’otto la sua immagine mentale: da beccamorto a… a niente. Non voleva dare altri giudizi affrettati e avrebbe atteso di conoscerlo meglio, se era destino che dovessero conoscersi meglio. Su una cosa tuttavia Luisa non aveva dubbi: per quanto lei potesse mutare il suo giudizio, mai e poi mai si sarebbe compiuto il capovolgimento completo che avrebbe potuto, con il tempo, farle apparire Fabrizio a tutti gli effetti come l’Imperatore. Perché, se anche una volta lui fosse stato davvero tale, doveva essere finito vittima di un sortilegio del genere di quelli che nelle favole facevano tramutare i principi in rospi. E lei dubitava molto che un semplice bacio sarebbe servito a qualcosa.



Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve et Coagula.




Ecco cosa puoi fare adesso...

  • Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
    • «Intanto che io mi preparo voi fate quello che volete» disse Luisa ai suoi due ospiti «avete cucina e soggiorno a vostra completa disposizione…».
      «Giulia conosce tutto di questa casa» aggiunse rivolta a Fabrizio.
      «Quasi tutto, per la verità» obiettò Giulia «vedi quella porta laggiù in fondo al corridoio accanto all’ingresso?».
      «Sì, certo che la vedo» replicò lui.
      Giulia a quel punto prima rise, poi modulò la sua voce su un tono di mistero: «Bene. Quella è la stanza della mummia egizia». [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link). 
  • Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente  (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.

Forza e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!



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