«No, non
credo che mentisca. Mi ha anche invitata ad andare a vederla suonare. Inoltre,
un paio di volte è salita da noi una sua collega musicista con cui fa dei
duetti».
«Questa sì che è una notizia» esclamò
Giulia «la mummia egizia che intrattiene relazioni con il mondo dei vivi!».
«Già, proprio così. E come vedi non
sono la sola a essere prevenuta verso qualcuno».
La domanda stavolta non lasciò
indifferente Luisa che ci rifletté su per una manciata di secondi prima di
essere, però, costretta alla resa: «Sai che non te lo so dire? Non ci ho
proprio fatto caso».
«Caspita!» esclamò all’improvviso
Luisa «Giulia, hai visto anche tu?».
«Visto cosa?».
«Io per aprire quel cavolo di portone
devo spingere con due mani e faccio ancora fatica. Lei, Alessandra, sembra
averlo fatto con un dito…».
«Come fai a dirlo con questa poca luce?» replicò
l’amica.
«In ogni caso, non mi resta che
imitarla» aggiunse Luisa, facendo seguire alle sue parole un gran sospiro che
lasciò a dir poco sorpresa l’amica.
Non si scambiarono tuttavia altre
parole se non la promessa di risentirsi l’indomani e, dopo il rituale bacio di
saluto, si separarono.
Dopo meno di due minuti Luisa fu al di
là del portone e ai piedi delle scale che la separavano dal suo appartamento.
Le stesse scale, si fermò a riflettere, che la sua inquilina saliva ogni giorno
con il violoncello in spalla. Dove trova
tutta quella forza?, si
chiese, sono forse gli intrugli energetici
che beve? Ricordò a quel punto di essersi anche ripromessa di fare una
ricerca in internet a proposito delle diete liquide, ma era qualcosa che poteva
aspettare. Le urgenze, al momento, erano altre, a cominciare dal conflitto
interiore in cui era immersa e che la lasciava completamente disorientata,
combattuta com’era tra due i desideri opposti di affrontare di nuovo, al più
presto, Alessandra e quello di evitarla invece come la peste.
Dovette in ogni caso ammettere con se
stessa di essersi segretamente augurata, per gran parte di quel pomeriggio, di
non rivederla mai più. E, anche
in quel momento, non aveva perso del tutto la speranza che ciò che era successo tra loro quel giorno si
rivelasse alla fine sufficiente a spingere la sua inquilina definitivamente
fuori, armi e bagagli, dalla sua vita. Dopotutto, così schiva, così diffidente,
così corazzata com’era… come poteva tollerare non una, ma due intromissioni nel
suo mondo nel giro di così poco tempo? Poteva però benissimo avere
sottovalutato la sua capacità di adattamento, così come, tratta in inganno
dalla sua figura minuta, aveva sottovalutato le sue capacità fisiche.
Ma comunque stessero le cose, concluse
dentro di sé Luisa, restava il dato di fatto che lei, a ventisei anni di età e
senza nessun preavviso, si ritrovava per la prima volta con i confini della sua
identità sessuale come smangiucchiati da qualcosa che continuava suo malgrado a
percepire come esterno a sé, come poteva esserlo un branco di famelici
pesci.
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
Ecco
cosa puoi fare adesso...
- Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
- Le acque sembravano essersi di nuovo acquietate, almeno esteriormente. Per essere più vicini al vero, però, sarebbe stato molto più corretto dire che tragedie e commedie erano tornate a svolgersi, in massima parte, sul palcoscenico del suo teatro interiore. Un palcoscenico in cui lei, Luisa, la protagonista, rischiava continuamente di essere spinta sullo sfondo da una moltitudine di comparse.Era in ogni caso da un po’ di tempo, grazie alle sue letture ma anche in base alle sue riflessioni interiori, che si era formata un’idea abbastanza chiara sulla stretta relazione esistente tra nevrosi e vita sessuale. [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link)
- Puoi scrivere tu una nuova continuazione (di massimo 500 parole) mandandola a ildedalodellestorie@yahoo.it (le modalità sono descritte nella pagina introduttiva, ricordati di indicare il codice nel titolo di questo post).
- Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza
e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!
Attenzione: lo spazio dei commenti qui sotto
può essere usato per fare commenti tecnico/stilistici o di gradimento sulla
parte in sé, non per scrivere continuazioni.
Nessun commento:
Posta un commento
Che cosa ne pensi di questa parte del dedalo?