Luisa
scoprì la sera stessa com’erano andate effettivamente le cose. Per cominciare,
la ragazza a cui lei aveva prestato Dio di illusioni era impossibilitata
a partecipare alla festa e aveva quindi affidato a un loro comune amico e
compagno di studi nonché, per l’occasione, accompagnatore di Giulia, il compito
di riportarle finalmente il libro. Nulla di strano in tutto ciò, almeno fino al
momento in cui Giulia salì in macchina e notò il libro posato sul cruscotto,
lasciandosi sfuggire un’esclamazione di sorpresa.
«E questo?» chiese «Che ci fa qui?».
«Non è mio e per la verità non l’ho
nemmeno letto» le spiegò l’amico «devo solo riportarlo a una ragazza che sarà
presente alla festa. Perché?».
«Perché è uno dei miei libri preferiti
in assoluto» rispose Giulia, che poi aggiunse con voce eccitata «voglio che tu
mi faccia conoscere questa ragazza, appena arriviamo».
Anche Luisa rimase inizialmente stupita dalla singolare
coincidenza. Poi volle scoprire i motivi che avevano spinto Giulia a leggere il
libro per vedere se erano analoghi ai suoi.
«Perché hai deciso di comprare proprio
quel libro?» le chiese.
«In realtà, non l’ho comprato» rispose
Giulia «ne sono entrata in possesso per puro caso».
«Che significa per puro caso? Se non lo hai comprato,
immagino te l’avranno regalato…».
Giulia sorrise, divertita
all’apparenza dal ricordo di quello che stava per raccontare.
«È stato in occasione di un’altra
festa» spiegò «a tutti gli invitati era stato richiesto di portare un oggetto
del quale erano disposti a liberarsi sebbene continuasse a conservare per loro
un certo interesse. Questi oggetti poi, tutti avvolti con carta regalo o con
qualcos’altro che li rendesse non identificabili, furono sistemati in un angolo
della stanza e, a un certo punto della serata, ciascuno dei partecipanti alla
festa ne pescò uno a caso diverso dal proprio. Si trattava, allo stesso tempo,
di un gioco di scambio e di una vera e propria sfida a se stessi».
«Capisco benissimo» commentò Luisa «e
tu, naturalmente, hai pescato il libro di Donna Tartt».
«Proprio così. E non si può neanche
dire che io sia una grande lettrice, però questo libro mi ha appassionata. Per questo, quando l’ho visto mi
sono incuriosita e ho voluto conoscerti».
Luisa si aspettava ovviamente che
anche Giulia, a quel punto, le chiedesse cosa aveva invece spinto lei a leggere
proprio quel libro, ma, con sua sorpresa, cambiò argomento e si mise a parlare
e a chiederle delle altre persone presenti alla festa. A quanto pareva,
riteneva già soddisfatta così la sua curiosità. Non tornarono sull’argomento
neanche nelle altre sporadiche conversazioni che ebbero nel resto della serata
e forse fu proprio questo particolare, all’apparenza così minimo, a impedire
che si formasse fin da subito una vera amicizia tra loro.
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
Ecco
cosa puoi fare adesso...
- Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
- Sulla via di casa, poi, Luisa raccontò al suo compagno d’auto tutta la storia, a cominciare dalla strana coincidenza del libro fino al colloquio avuto con Giulia, e gli chiese un parere.«Era sicuramente una delle feste potlatch organizzate dal Diavolo» commentò lui, lasciandola a dir poco esterrefatta.«Una festa cosa?» esclamò Luisa «E cosa c’entra il diavolo?». [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link)
- Puoi scrivere tu una nuova continuazione (di massimo 500 parole) mandandola a ildedalodellestorie@yahoo.it (le modalità sono descritte nella pagina introduttiva, ricordati di indicare il codice nel titolo di questo post).
- Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, tornaal capitolo precedente (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza
e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!
Attenzione: lo spazio dei commenti qui sotto
può essere usato per fare commenti tecnico/stilistici o di gradimento sulla
parte in sé, non per scrivere continuazioni.
Nessun commento:
Posta un commento
Che cosa ne pensi di questa parte del dedalo?