Ma senza successo. Dunque era stato veramente un
raptus, si disse, scuotendo la testa. Ma come e perché si era originato? Non
sapeva proprio cosa pensare…
Subito dopo
cena, accese il pc e si collegò a internet. Scaricò la posta e controllò se,
tra notifiche dei social network e promozioni di vario genere, vi fosse già
anche la mail di Giulia. Niente. Probabilmente era troppo presto e l’amica era
ancora impegnata a spulciare i libri. Stava quindi per uscire dalla pagina,
quando all’improvviso le comparve, sotto gli occhi in diretta, la notizia di
una nuova mail. Non a nome di Giulia però, ma di Eva Luna. Lì per lì rimase
sorpresa, poi si ricordò che la sera della conferenza sui tarocchi aveva
trascritto il suo indirizzo di posta elettronica in un foglio apposito e
acconsentito a ricevere aggiornamenti su iniziative dello stesso tenore. Lo
aveva fatto in modo semiautomatico, quasi senza pensare, ma lo aveva comunque
fatto.
Conosceva il
Ragnarock ma solo per esservi passata davanti alcune volte. Per quanto ne
sapeva, era un pub frequentato soltanto da tipi dark e fan dell’heavy metal e
per questo non si era mai sognata di mettervi piede. Non scartava tuttavia
l’idea di assistere ugualmente alla conferenza. Non sapeva niente sul
significato delle rune, ma sapeva qualcosa sulla loro origine collegata ai miti
nordici e in particolare al dio Odino. E, poiché era sempre stata attratta dai
vichinghi e aveva sempre trovato l’Edda
di Snorri Sturluson una lettura almeno dieci volte più appassionante delle Mille e una notte, senza pensarci
oltre, prese il cellulare e chiamò Giulia.
Non appena si
stabilì la comunicazione, Luisa si rese subito conto, dalla confusione di
sottofondo, che la sua amica non era in casa a spulciare libri, come lei aveva
creduto, ma in un locale pubblico.
«Ciao» le urlò
Giulia.
«Ciao, dove
sei?».
«Sono in una
pizzeria con le mie compagne di danza del ventre. Tu sei a casa?».
«Sì, sono a
casa».
«Con
Alessandra?» le chiese quindi l’amica, con una punta di allarme nella voce.
«Con
Alessandra» confermò Luisa «cioè, lei è rinchiusa nella sua stanza come sempre.
Ma se vuoi sapere se ci sono stati sviluppi… no, tutto tranquillo. La classica
quiete dopo la tempesta».
Non era del tutto
vero, ma a Luisa non andava proprio, per il momento, di dar voce ai suoi
sospetti sui succhi di frutta della sua inquilina. Avrebbe ricevuto in cambio,
come minimo, il consiglio di farsi visitare.
«Scusa se non
ti ho ancora inviato le citazioni dal Diario» continuò l’amica «ma non
mi aspettavo di andare in pizzeria. È stato tutto deciso all’ultimo momento».
Questa parte del labirinto è stata scritta da Ivano
Landi, autore dei romanzi L'Estate dei Fiori Artici e Solve
et Coagula.
Ecco
cosa puoi fare adesso...
- Puoi scegliere come continuare la storia, scegliendo tra uno dei brani qui sotto:
- «Non preoccuparti, va bene così» la tranquillizzò Luisa «anzi, forse non vale neanche più la pena che ci perdi del tempo. In ogni caso» aggiunse «non è per questo che ti ho telefonato, ma per sapere se sai già della conferenza di Eva Luna, la prossima settimana».«No, non so niente. Quale conferenza?».«Una conferenza sulle rune. La terrà il 13 febbraio al Ragnarock, il pub».Giulia si mostrò sorpresa: «Sul serio ti interessa?». [continua] (vai alla parte AAAAAAAAAABAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA di Ivano Landi, clicca sul link)
- Puoi scrivere tu una nuova continuazione (di massimo 500 parole) mandandola a ildedalodellestorie@yahoo.it (le modalità sono descritte nella pagina introduttiva, ricordati di indicare il codice nel titolo di questo post).
- Se, invece, questa parte non ti ha convinto/a o volevi che le cose andassero diversamente, torna al capitolo precedente (ti basta cliccare sul link) e scegli un'altra strada o scrivine una.
Forza
e coraggio, l'avventura nel dedalo continua!
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